Può un bottone stilizzato di un iPad Mini fare la differenza? Per molti consumatori si. Piccoli dettagli legati al design di un tablet o di uno smartphone finiscono per condizionare e determinare una scelta d’acquisto. La dimensione e la sottigliezza del Galaxy Sx ne ha favorito il successo. La bellezza sensoriale (magnetismo mozionale) dell’iPad impedisce ai produttori concorrenti ( con l'eccezione di Samsung) di recuperare market share in tempi brevi. L’esteticità del Lumia con interfaccia Windows 8 ha anticipato potenziali concorrenti e catturato l’immaginazione degli utenti Windows.
Queste semplici constatazioni di mercato sottolineano il primato dei sensi (tutti) e il ruolo dell’esperienza (globale rispetto alla semplice fruizione) come aspetti della stessa realtà. Una realtà che vede impegnato il consumatore in un processo decisionale per l’acquisto di un tablet o smartphone.
Tutto ciò sembra molto comprensibile sia da un punto di vista estetico che tecnologico. A chi può interessare la velocità del processore o la quantità di memoria disponibile quando tutti i prodotti hanno ormai caratteristiche tra loro simili? Perché perdere tempo, ad analizzare nel dettaglio accessori e componenti tecnologici vari, quando si può dare per scontato che siano costruiti su standard di mercato simili e siano capaci di sfruttare al meglio l’evoluzione stessa della tecnologia su cui si basano? In fin dei conti al consumatore quello che interessa maggiormente è che funzionino assolvendo al meglio il loro compito: soddisfare nel modo migliore bisogni reali.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
L’estetica collegata alla sensorialità costituisce un campo elettivo dell’esperienza del consumatore e del marketing estetico delle aziende. Un’esperienza che vede come soggetto un consumatore condizionato dalla dimensione visiva connessa all’arte e al bello ed interessato a raggiungere una conoscenza sensoriale piuttosto che logica e razionale.
La forza della tecnologia è tale da non sorprenderci più. Ciò a cui siamo interessati è che una soluzione funzioni risolvendo dei problemi. Poco importa che a farlo sia l’originale o una copia ( soprattutto ora in tempo di crisi e budget limitati). Non sprechiamo molto tempo nell’analisi di alternative possibili ma ci affidiamo, per convenienza, ad intermediari dalle cui scelte facciamo dipendere le nostre ( una visita a Facebook illustra bene questo aspetto!). Così come ci aspettiamo che un’auto sia sempre più automatizzata e informatizzata, diamo per scontato che un dispositivo Mobile sia sempre connesso, abbia una interfaccia tattile e offra un set completo di funzionalità, caratteristiche tecniche e applicazioni.
Sulla componente estetica siamo diventati più difficili, per non dire schizzinosi! Ciò che cattura la nostra vista, percezione e immaginazione è sempre più il design, il look&feel, la componente estetica e le specificità visive ma anche tattile del dispositivo. Prodotti come l’iPad di Apple o il Galaxy SIII di Samsung, capaci di creare reazioni emotive, a volte quasi viscerali, conquistano i consumatori e li fidelizzano, rendendo complicata la concorrenza di altri marchi o prodotti. Ad orientare le nostre percezioni e scelte è una sensorialità condizionata da nuovi orientamenti culturali (Tablet e superfici touch: emozioni, percezioni e sentimenti ) che producono nuovi modi di pensare e vivere il mondo. Il bello e l’apprezzamento estetico da esso provocato diventano, molto più che in passato, le discriminanti forti e i fattori determinanti di una scelta.
Alcuni produttori di prodotti tablet e smartphone, come Apple e Samsung, sono dotati e immersi in orientamenti culturali simili. Le loro iniziative di marketing estetico (cinestetico – sinestetico) e sensoriale derivano da una cultura che vede una contaminazione dei cinque sensi nella percezione del mondo che ci circonda. Secondo questa visione i nostri sensi non si attivano in modo autonomo e indipendente ma interagendo e coesistendo. La sensorialità non è solo visiva ma anche tattile e legata alle buone vibrazioni che una superficie ruvida o liscia, calda o soffice può rilasciare. La tattilità dell’iPad si integra con la suggestione visiva, il bello non nasce solo dalla vista così come il gusto non è concepibile senza la visione e la tattilità e a volte anche l’udito.
L’iPad non è solo un prodotto della Apple. E’ anche l’esemplificazione di un percorso di evoluzione umana che è durato anni e che ha visto la elaborazione di nuove teorie filosofiche, la conferma di teorie scientifiche e sperimentazioni che hanno portato a definire nuovi approcci per la comprensione e interazione con il mondo fuori di noi che ci circonda.
Questi approcci sono sempre più ti tipo olistico e prendono in considerazione le molte dimensioni cognitive, sensoriali, emotive e culturali che ci vedono protagonisti e destinatari di messaggi e iniziative altrui. Queste iniziative sono sempre più di tipo visivo, finalizzate a soddisfare il nostro gusto e preferenza per l’immagine e a contraddistinguere una marca e relativi marchi con una propria identità e alcuni tratti distintivi. Un iPad è immediatamente riconoscibile, anche se confrontato con un tablet che ne ha copiato il design. Il Galaxy Sx e l’immagine dello schermo usata per la promozione del prodotto sono diventate icone identitarie che comunicano una loro immagine ‘gestaltica’ destinata a durare nel tempo e a favorire la percezione selettiva del consumatore impegnato in una scelta.
Il ruolo del design nel determinare il successo o l'insuccesso di un dispositivo mobile, così come di altri prodotti tecnologici, è fondamentale nel soddisfare le esigenze di consumatori (La generazione touch) alla ricerca di prodotti belli ma anche funzionali. La componente estetica unisce il bello al comodo e all'utile e a ciò che trova concrete applicazioni nella vita quotidiana. Come l'iPad e lo smartphone di Samsung ad esempio. Funzionalità e bellezza sono strettamente connesse e si sposano spesso con la folgorazione che nasce nel consumatore nell'interazione con prodotti magici capaci di attrarre per il piacere che sono in grado di regalare. Questa folgorazione, quasi erotica, ha caratterizzato i primi mesi di 'follia' consumeristica che hanno caratterizzato l'arrivo dell'iPad.
Il design, l'estetica, la percezione del bello interessano tutte le mabìnifestazioni di un prodotto. Chi conosce il piacere derivanti dal packaging della Apple sa che l'esperienza sensoriale di un iPad comincia ben prima di averlo toccato. Apple fa del marketing estetico un'arte che si prende cura di un prodotto in tutta la sua struttura fisica a partire dall'etichetta, dal packaging, dal merchandising, dal punto vendita, ecc.
Note Bibliografiche:
- High tech, High touch. Naisbitt
- Societing, Giampaolo Fabris
- Kevin kelly, Tutto ciò che la tecnologia vuole
- Eleonora Fiorani, La grammatica della comunicazione
Fonte; NAK Studio