La percezione condivisa dai due autori è che rimanendo sempre online, si rischi di disabituarsi a essere gentili, in primo luogo con sé stessi e poi con gli altri, di adottare forme e modalità relazionali che rendano difficile praticare la gentilezza con l’obiettivo di costruire, coltivare e consolidare rapporti veri, concreti ed empatici. Rapporti utili per la condivisione e lo scambio, ma soprattutto per la solidarietà, la relazione, l’amicizia, la confidenza, la benevolenza, la fratellanza, la cordialità e l’intimità.
L'e-book La Gentilezza che cambia le relazioni digitali , scritto da Carlo Mazzucchelli e Anna Maria Palma (autrice di La gentilezza che cambia le relazioni. Linfa vitale per arrivare al cuore), è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Sinossi del libro
Trattarsi bene e trattare bene non dovrebbe essere né difficile né complicato. Neppure quando la relazione è digitale, virtuale e tecnologica. Molti fenomeni emergenti che caratterizzano la nostra società indicano come urgente un intervento maieutico sulla gentilezza, compresa quella che si manifesta nelle interazioni digitali e nelle relazioni sociali online.
L’urgenza è dettata dalla difficoltà relazionale e di ascolto, dal proliferare in Rete di cattive pratiche che evidenziano carenza di sensibilità e di attenzione, di comportamenti odiosi e umanamente cattivi, dalla difficoltà relazionale e di dialogo, ma soprattutto dal bisogno grande di trattarsi bene con gentilezza. Una pratica molto umana, ancor più dimenticata, sempre molto utile nel coltivare relazioni autentiche, assertive, compassionevoli e amicali. Una pratica oggi spesso mediata tecnologicamente, a causa della pervasività delle macchine tecnologiche nella vita di ognuno, e vissuta attraverso profili digitali, prepotenti alter ego narcisistici con i quali si rincorre una felicità illusoria nelle molteplici vite virtuali che la tecnologia ci regala.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
La difficoltà a essere gentili come persone si somma a quella di una gentilezza digitale associata ai nostri profili digitali, entità che hanno vita propria e delle quali spesso abusiamo, con comportamenti che sono l’esatto opposto della gentilezza. Eppure essere gentili online è possibile, anzi conviene. E’ un passo necessario per liberarci dalla sudditanza al mezzo tecnologico, dalle sue catene fatte di gratificazioni artificiali, risposte immediate e tante manipolazioni.
Si può staccare la spina e ritornare a privilegiare l’incontro umano, faccia a faccia, come occasione di gentilezza, oppure ci si può impegnare nell’esercizio della gentilezza anche online. Per farlo bisogna recuperare la lentezza che l’interazione digitale non favorisce, l’attenzione verso gli altri (dietro un profilo digitale c’è quasi sempre una persona) ma anche verso sé stessi, forme di educazione dimenticate ma sempre più necessarie, le buone maniere, la capacità dialogica e comportamenti finalizzati a trattarsi e a trattare bene.
La gentilezza, anche quella digitale, è un valore ma anche un percorso, un viaggio da compiere, con sé stessi e insieme agli altri. Mettersi in viaggio richiede forti motivazioni. Chi è alla ricerca della meta gentilezza potrebbe trovarla in questo breve testo.