Viviamo tempi di grandi cambiamenti e, come spesso succede, agli spettatori o protagonisti delle trasformazioni in atto non sempre è dato di conoscere se quanto sta avvenendo sia il prodotto di una semplice evoluzione o l’inizio di una vera e propria rivoluzione. Quanti di mestiere fanno i ricercatori delle molte tracce di futuro disseminate qua e là nella società, nelle aziende, nei centri di ricerca ma anche nei comportamenti delle persone, stanno raccontando un’epoca densa di nuove situazioni emergenti che finiranno per dare forma ai vari scenari futuri e ai ‘nuovi mondi’ che verranno.
Alcuni di questi mondi hanno a che fare con la tecnologia e l’ambiente ipertecnologico che ormai tutti frequentiamo e forse ( almeno come adulti ) subiamo, molti altri ci toccano in tutte le sfere nelle quali ci troviamo ad agire come esseri umani e sociali. In generale si sta manifestando sempre più forte un sentito desiderio di nuovo che, soprattutto nelle nuove generazioni, spinge alla creatività e all’innovazione, a sperimentare e perseguire nuove strade, ad agire sul presente per determinare e far accadere il futuro ( “il miglior modo di predire il futuro è costruirlo noi stessi” Peter Drucker ).
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Questa voglia di cambiamento e ricerca del nuovo si manifesta nella società con l’apparire di nuove forme di antagonismo e conflittualità, nella politica con la ricerca di nuove forme di rappresentanza e con la crisi che sta intaccando partiti, istituzioni e modelli di governo, e infine nella chiesa con sempre più persone alla ricerca di nuove forme di spiritualità più o meno millenariste che interessano un numero crescente di persone alla ricerca di nuovi stati di coscienza. In questo contesto in trasformazione rapida trova spazio e spiegazione anche quanto sta caratterizzando la tecnologia e la sua applicazione concreta nella vita delle persone, delle aziende e delle organizzazioni.
Le novità emergenti in termini di cloud computing, di SaaS in tutte le sue coniugazioni (PaaS, IaaS ecc.), di technologia come pura ‘commodity’, di virtualizzazione ( server, applicazioni, client ecc.) , di nuovi device come Tablet, eBook reader, ecc. sono l’espressione di una rivoluzione in atto che denota un nuovo salto quantico nell’uso che delle tecnologie noi tutti facciamo. In questo articolo mi soffermerò sulla componente, per me più rivoluzionaria, rappresentata dai Tablet e dalle nuove forme di socialità basate sulla connessione che essi rendono possibili ed alimentano.
Uno, nessuno, centomila……
Uno/unico è sicuramente l’iPAD della Apple che, essendo stato il primo vero tablet apparso sul mercato, è fortemente consapevole della forza magnetica della sua personalità e della carica emozionale e attrattiva che essa esprime. Ma se uno guardasse agli "annunci degli annunci" sui tablet che arriveranno da qui a fine anno, scoprirebbe che altri ‘centomila’ stanno già cercando di ridurre la consapevolezza del “primo-genito” per riportarlo su un piano più oggettivo di realtà fatto di mille opportunità non necessariamente legate ad un solo marchio o prodotto. Questo almeno è quanto sembra stia succedendo se si vuole dare retta ai molti giornali che descrivono un mercato tecnologico presto popolato da una moltitudine di tablet tale da rendere possibile la prossima rivoluzione sociale.
Secondo gli analisti di mercato e alcuni giornali, ad oggi gli annunci degli annunci raccontano di una trentina di vendor o attori che starebbero per introdurre sul mercato il loro tablet, più o meno innovativo o rivoluzionario rispetto al loro capostipite e 'leader' della Apple. Tra questi vendor ci sono marchi tradizionali e forti del mercato IT quali HP (Slate), Dell, Samsung (Galaxy Tab) ma anche outsider di rango quali Amazon con un Kindle di nuova generazione, RIM con il Playbook, Sharp con il Galapagos ecc. Ciò che colpisce di più è la previsione sulle vendite per il 2011. Apple annuncia 16 milioni di iPAD venduti, alcuni analisti 'timidi' prevedono un mercato ‘povero’ fatto di 30 milioni di tablet, altri meno timidi e sicuramente più ottimisti preannunciano cifre iperboliche intorno ai 70 milioni di pezzi venduti. Tutto ciò in un contesto che vede molti attori del mercato sperimentare nuove applicazioni, innovativi modelli di business, nuove idee creative, nuovi manufatti digitali multimediali ecc. In termini economici stiamo parlando di un mercato del valore di 10 miliardi di euro che verrebbe condiviso da una trentina di player ( ad oggi la Apple detiene l'84% di questo segmento di mercato) che porteranno da qui a dicembre 2010 i loro prodotti sugli scaffali dei negozi e online. Samsung con il suo Galaxy Tab basato su Android ( in Italia verrà offerto da Vodafone ) sembra ad oggi l'unico vero concorrente della Mela, ma sarà interessante vedere come si posizionerà HP con il suo Slate per le aziende basato su Windows7 e con PalmPad per il mondo consumer. Poi ci saranno sicuramente degli outsider che ci permetteranno di raccontare le loro gesta nei prossimi articoli.
L’iPAD e il tablet in generale è diventato metafora di cambiamento, di salto di paradigma non solo per il mondo editoriale ma per l’IT in generale. Cambiano i riferimenti concettuali e il contesto dei media nei quali le nuove tecnologie si vanno a collocare. L’iPAD ha accelerato fenomeni di disintermediazione tra autori di contenuti e lettori, tra attori delle catene di valore legate ai processi editoriali ma anche a quelli aziendali e finirà per far nascere nuovi modelli di business e nuove forme di intermediazione per le catene del valore che verranno.
Questo cambiamento in atto non ci permette di prevedere gli esiti futuri ma neppure di intraverderne i confini. Stiamo tutti sperimentando alla ricerca di quelle informazioni e scoperte utili a permetterci di delineare possibili percorsi futuri nei quali guadagnare o semplicemente vivere delle esperienze d’acquisto più soddisfacenti, ricche e magari anche ludiche ed istruttive.
Le sperimentazioni non riguardano soltanto il mondo dei media, delle agenzie pubblicitari, della comunicazione e dell’informazione. Sono coinvolte le aziende, i produttori di software e di applicazioni per l’azienda ( BI da Microstrategy, per esempio ), gli sviluppatori, le università e la scuola ecc.
Il tablet come strumento di lavoro
L’introduzione dell’iPAD segna un salto di paradigma non solo e non tanto nel mercato della produzione di contenuti digitali ma nel modo con cui usufruiamo dell’informazione e nella definizione delle nuove architetture IT per le aziende.
Con l’introduzione del tablet cambia per l’utente il modo di usufruire i media. L’editoria dovrà fare i conti con un media universale destinato a modificare pesantemente rapporti di forza consolidati, e a incidere drammaticamente sui modelli imprenditoriali e di business di molti editori.
Le aziende da parte loro potranno forse rivedere le componenti architetturali delle loro infrastrutture tecnologiche, liberarsi (forse) del personal computer e dei costi aziendali ad esso associati e costruire (sicuramente) nuovi modelli di business più interconnessi e più efficaci nel raggiungere e soddisfare le esigenze della clientela.
L’iPAD infatti è innanzitutto uno strumento di lavoro destinato a cambiare il modo con cui si farà business nel prossimo futuro. Il personal computer è con noi da 25 anni ma nessun modello attuale permette una interazione comparabile a quella resa possibile dall’iPAD. Parliamo di uno strumento di lavoro valido per meglio automatizzare la forza commerciale, per gestire ordini e acquisti, per la business intelligence ecc.
Dall’interno di un’applicazione iPAD è possibile navigare il web, interagire con i server applicativi aziendali, leggere e gestire la posta elettronica, utilizzare le soluzioni di produttività personale. Al tempo stesso l’iPAD permette di raggiungere utilizzatori e professionisti con comunicazioni mirate e contestualizzate al posto dove la persona si trova o lavora.
L’iPAD fa prevedere un futuro popolato da novelli Neuromanti, sempre connessi e sempre facilmente raggiungibili da nuovi messaggi, pubblicità, informazione e soprattutto sempre attivi operativamente e professionalmente.
Infine l’iPAD è un prodotto di massa che renderà praticabile la filosofia e l’approccio del Cloud Computing sia per il consumatore e/o l’utente telefonico, sia per il dipendente di aziende che hanno scelto il Cloud per la loro infrastruttura informatica.
Il tablet e la cultura
Nel mondo editoriale l’iPAD introduce cambiamenti e innovazioni per ognuno dei media presi in considerazione, dal libro alle riviste, dai quotidiani ai video, dai film alla televisione. Tutti questi media diventeranno più interattivi, multimediali, più connessi, più personalizzabili e contestualizzabili, in sintesi più ricchi di funzionalità e più usabili da parte dell’utente ‘ConsumAttore’ (citazione da Giampaolo Fabris).
L’iPAd è rivoluzionario anche per i cambiamenti culturali che riuscirà, con i suoi cugini, a far emergere. Nella nostra cultura parliamo facilmente del passato e del futuro, molto meno del presente. Abbiamo sviluppato da 3/4000 anni grandi abilità nel collegarci al passato o a cercare di imporre i nostri desiderata al futuro. Questa riflessione si applica facilmente anche al mondo della tecnologia. E come direbbe Mac Luhan in questo noi continuiamo a sbagliare. Per capire quello che sta succedendo intorno all’iPAD è molto importante cogliere il presente e i fenomeni emergenti che lo caratterizzano. Sta a noi comprendere quanto essi siano rilevanti e utili ad aiutarci a delineare un futuro possibile. Il futuro non è mai prevedibile. L’unica previsione possibile è quella su qualcosa che in realtà è già avvenuto o sta avvenendo. Sta a noi capirlo e agire rapidamente prima che il presente ci sfugga di mano trasformandosi in passato.
Un primo cambiamento radicale sotto gli occhi di tutti è la trasformazione anche semantica della parola libro. Quando ci riferiamo al testo di Gilgamesh o ai papiri egiziani parliamo sicuramente di un periodo nel quale la parola libro non era ancora stata formulata. Poi è arrivato Gutenberg e la stampa che hanno popolarizzato il libro e la cultura. Oggi con il termine libro dovremmo forse cominciare a descrivere le molte APP che in varie forme stanno popolando l’application store di Apple. L’iPAD e i tablet non sono un semplice libro ma molto di più e molto di più anche di un iPOD, di un iPhone o di un personal computer. L’iPAD è un media universale che sta facendo assomigliare media tra loro diversi riducendoli a semplici applicazioni di cui gli utenti possono fare esperienze diverse attraverso device eterogenei.
L’iPAD e il tablet sono rivoluzionari anche per altri aspetti non secondari legati alle trasformazioni dei device, alle loro componenti tecnologiche quali interfacce grafiche, accessori per l’accesso. Queste trasformazioni modificano le abitudini, le convinzioni e i comportamenti degli utilizzatori/utenti introducendo cambiamenti radicali nell’interazione uomo-macchina, un’interazione che si fa sempre più iconica e quindi fluida e inorganica perché legata all’immagine, al tatto ( il potere del dito e quello emozionale della superficie patinata del device) e alla percezione visiva (il potere visivo dell’immagine) .
I computer non sono nati con un mouse attaccato alla loro schiena, molti utilizzatori a quei tempi pensavano che per lavorare e navigare, in attesa che arrivasse il browser, potesse bastare una tastiera e una linea comandi. Mouse e interfaccia grafica hanno invece rivoluzionato il loro mondo permettendo loro di interagire più facilmente con i computer e rendendo possibile, da un punto di vista software, l’approdo al browser che ha reso a tutti la vita più semplice e la possibilità di accedere e navigare la rete senza essere dei geek (persona ‘patita’ di tecnologia).
Così come il MOUSE, venticinque anni fa, rappresentò una rivoluzione, l’iPAD e il ruolo assegnato al DITO, al tocco e all’emozione che ne consegue in termini di feeling associato alle sensazioni tattili che ne derivano fanno dello schermo multitouch una evoluzione rivoluzionaria dell’interfaccia utente così come l’abbiamo fin qui conosciuta. Non si tratta di una sostituzione, lo schermo multitouch non farà sparire il mouse e neppure la tastiera, ma li complementerà rendendo più intuitiva, facile e rapida la navigazione. Se c’è un bottone sullo schermo da oggi non abbiamo più bisogno di muovere un cursore su di esso, ci basta semplicemente toccarlo!
Conclusioni
Come tutti abbiamo ben compreso l’iPAD non è che l’inizio. I tablet sul mercato stanno proliferando e non passa giorno senza un nuovo annuncio che vede come protagoniste aziende storiche del mercato IT ma anche aziende fin qui poco note. La competizione nei prossimi mesi non sarà più virtuale ma si combatterà sugli scaffali dei negozi e dei centri commerciali e sui negozi online. E’ una competizione che riguarderà anche i sistemi operativi, le applicazioni, le soluzioni per le aziende ecc. E’ una competizione che avverrà per la spartizione di un mercato colossale fatto di 60 milioni di pezzi nel 2011 e di un budget di spesa che si attesterà, sempre nel 2011, intorno ai 1° miliardi di euro.
La novità più interessante da tenere sotto osservazione sarà cosa caratterizzerà il successo di un vendor rispetto ad un altro, di un modello di business, di una applicazione, ecc. L’iPAD e i tablet offriranno opportunità a tutti ma avranno successo solo quanti terranno in considerazione alcuni elementi essenziali e costitutivi della natura dei tablet. Innanzitutto le loro capacità e funzionalità multimediali. Fondamentale sarà riuscire ad instaurare una comunicazione e un rapporto sociali diversi dal passato con i nuovi ConsumAttori e personalizzare la comunicazione tenendo conto di dove l’utente/consumatore si trova. Necessario infine fornire strumenti utili all’organizzazione dell’informazione e che si operi integrando informazione e contenuto pubblicitario senza penalizzare la prima.
Tenendo conto di queste elementari regole, a tutti si aprirà un mercato ricco e promettente di nuove opportunità e di guadagno.